giovedì 19 febbraio 2009

Caso Mills, è solo una questione di parole?

E’ curioso come di fronte alla condanna dell’avvocato inglese, riconosciuto colpevole di aver preso soldi per dire il falso in processi in cui era imputato Berlusconi, i giornali italiani abbiano deciso di comunicare la notizia ai propri lettori con perifrasi furbette e giri di parole. Senza avere il coraggio di dire per filo e per segno quanto è accaduto. Una comparazione con quelli stranieri spiega la differenza

Leggendo di come i quotidiani online italiani hanno affrontato la condanna di David Mills, appare evidente una scelta precisa, ovvero quella di favorire una titolazione ambigua e poco , confermata da un linguaggio del corpo degli articoli spesso nebuloso, caratterizzato dalla mancanza completa di accenni alla famosa lettera in cui Mills confessò la corruzione al suo commercialista, Bob Drennan, chiedendogli come evitare di far comparire quei soldi nella dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. Ovviamente a prevalere è il dibattito, che tenta di relativizzare la sentenza, facendola ricadere nell’ennesimo scontro tra politica e magistratura, senza inquadrarlo per quello che è (una corruzione per ottenere una falsa testimonianza). Ma vediamo i titoli (con i link ai vari articoli), rimandando ulteriori commenti e analisi alla fine dell’articolo:

Repubblica:
“Mills fu corrotto dalla Fininvest”
al legale inglese 4 anni e 6 mesi

Corriere della Sera:
Milano, «David Mills fu corrotto»
Condannato a 4 anni e 6 mesi

La Stampa:
Mills condannato a 4 anni e sei mesi:
“E’ stato corrotto con 600mila dollari”

Il Riformista:
… (non ne parla)

Il Giornale:
Caso Mills, condanna a 4 anni e 6 mesi: l’accusa è corruzione

Libero:
… (non ne parla in prima pagina e mette l’articolo nelle pillole)

“Mills fu corrotto”. Condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere

L’Unità:
Condannato Mills: corruzione
Berlusconi per ora se la cava

Insomma, a mettere le parole Fininvest e Berlusconi nel titolo sono soltanto Repubblica e l’Unità. Per l’austero Corriere della Sera, per dirne soltanto uno, Mills fu corrotto sì, ma non si sa né da chi né quando né come né perché. Come se fosse tutta una casualità, insomma. Per avere delle ricostruzioni obiettive dei fatti bisogna rivolgersi alla stampa estera, che mette in risalto la notizia cogliendo il punto fin dai titoli. Ad esempio, leggiamo come ha affrontato la notizia la BBC Inglese:
An Italian court has found British tax lawyer David Mills guilty of accepting a bribe of about £400,000 from Italian Prime Minister Silvio Berlusconi.

(traduzione: Un tribunale italiano ha condannato l’avvocato inglese David Mills per aver accettato una mazzetta di 400.000 sterline dal Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi.)

E ricordiamoci che la Bbc sta parlando di un suo concittadino, e quindi avrebbe tutte le scusanti a parlarne con prudenza (basta vedere come si comportano i media americani con Amanda Knox per avere un termine di paragone). Ma leggiamo un estratto dell’articolo, in cui vengono narrati i fatti che hanno condotto alla sentenza senza troppi arzigogoli:

“The charges stemmed from a letter which Mills sent to a British accountant in 2004 in which he said the £400,000 payment came from “Mr B“. He wrote that he had not lied, but had “turned some very tricky corners, to put it mildly” and had “kept Mr B out of a great deal of trouble that I would have landed him in had I said all I knew”.

Fonte http://www.giornalettismo.com