mercoledì 27 agosto 2008

Se gode più di prima non è detto che sia merito tuo...

Italiane a caccia di piacere, è boom di ritocchi al punto G
Non solo rughe spianate o qualche taglia in più di seno. Adesso le italiane ricorrono alla chirurgia estetica anche per avere più soddisfazioni sotto le lenzuola grazie a una tecnica che arriva da Oltreoceano.

Si tratta dello G-Spot Amplification, un intervento ideato da David Matlock del Laser Vaginal Rejuvenation Institute di Los Angeles e importato in Italia, per la prima volta, dall'andrologo e sessuologo Alessandro Littara e dallo specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica Gianfranco Bernabei.
A quanto pare, il nuovo ritocchino, che promette di accendere l'interruttore del piacere, ha suscitato un grande entusiasmo delle italiane, con una vera e propria impennata della domanda. "Da sette mesi a questa parte - spiega Littara, dell'Istituto italiano di laser-chirurgia sessuale per lui e per lei,- abbiamo eseguito circa 25 interventi di questo tipo. Ma il passa parola deve aver fatto il suo corso: negli ultimi tre mesi abbiamo ricevuto circa 200 mail di richiesta".
La tecnica, a dire il vero, non tiene ancora il passo dell'altro intervento 'intimo' più gettonato: la riduzione delle piccole labbra. "Ma ha registrato una crescita della domanda esponenziale - assicura l'esperto - e sembra davvero destinata a spopolare".

Ma come funziona il ritocco accendi-piacere? "L'intervento - ricorda Littara - consiste nell'iniezione di una sostanza anallergica e completamente riassorbibile appena sopra al punto G: una struttura ben individuabile almeno nell'80% delle donne, e situata nella mucosa della parte anteriore della vagina a circa tre centimetri dal suo ingresso".

In sintesi, si tratta di applicare un filler riempitivo "a base di acido ialuronico o collagene, che iniettato dal chirurgo grazie a uno speciale strumento messo a punto negli Stati Uniti promette di rendere il punto G più pronunciato e dunque individuabile". In poche parole lo 'gonfia', consentendo "una maggiore stimolazione durante il rapporto sessuale e quindi sensazioni più intense". Il 'viagra rosa', dunque, per lei non è in pasticca ma arriva in formato iniezione.

"L'intervento - spiega ancora Littara - dura circa un minuto, mentre la fase preparatoria non più di mezz'ora. Si utilizza un ago sottilissimo e il più delle volte si interviene senza anestesia". L'unico neo della 'plastica del piacere' è che "il filler riassorbibile scompare in circa sei mesi", conferma Littara. In meno di un anno, dunque, l'effetto svanisce e l'operazione va ripetuta.

La G-Spot Amplification attrae soprattutto le donne che raggiungono l'acme del piacere solo attraverso la stimolazione 'esterna', ovvero per via clitoridea. "Ben l'80% dell'universo femminile, secondo le stime", afferma l'esperto. "Ma non è detto - puntualizza - che il 'fortunato' 30% che raggiunge l'orgasmo per via interna non possa far ricorso a questa tecnica accendi-piacere". Che sembra spopolare da un estremo all'altro dello Stivale. "Le mail arrivano da ogni angolo dell'Italia - conclude infatti Littara - senza alcuna distinzione di sorta".

Nessun commento: